Non passano le due mozioni di sfiducia per il governo. Macron è salvo ma in bilico.
In Francia, le mozioni di sfiducia contro il governo Borne non hanno ottenuto i voti necessari per far cadere l’esecutivo. Nonostante le critiche e le opposizioni trasversali, la premier Elisabeth Borne rimane al suo posto. Anche la mozione presentata dal partito di Le Pen è stata bocciata con soli 94 voti a favore, lontani dai 287 necessari per raggiungere la maggioranza. Il presidente Macron quindi per il momento è salvo anche se ha tutto il paese contro.
L’Assemblea nazionale è tutta all’opposizione del presidente dato che aveva visto l’accordo bipartisan tra estrema destra e estrema sinistra per far cadere il governo. Il malumore si rispecchia nelle crescenti tensioni che stanno travolgendo tutta la Francia. Dure proteste e manifestazioni si stanno verificando nelle strade di Parigi e non solo. Scontri tra manifestanti e polizia, lacrimogeni e cassonetti in fiamme: il popolo francese sta esplodendo in una rivolta.
Il prossimo passo del presidente
Questa sarà la prima sfida da affrontare per Macron, ovvero cercare di calmare le tensioni e il popolo francese che ha contestato questa legge con manifestazioni e proteste sin dalla sua divulgazione. Scontri anche a Strasburgo, Lione, Tolosa, Digione e Lille e nelle prossime ore sono destinati a crescere. Proteste anche nei pressi dell’Assemblea nazionale dove la folla urlava “Macron dimettiti”.
La situazione politica in Francia rimane instabile, con forti tensioni sociali e politiche. La riforma delle pensioni è solo uno dei temi che stanno dividendo il paese, con molte altre questioni ancora da risolvere. Il prossimo passo del presidente Macron potrebbe essere un rimpasto di governo per placare le tensioni nel suo Paese. Dalle forze di governo il presidente è stato accusato di mancanza di coraggio. Anche i Repubblicani centristi si sono rifiutati di supportarlo.